Il malato anziano ha delle peculiarità di cui si deve tener conto nelle valutazioni cliniche. Gli anziani, rispetto ai malati di altre età differiscono nel decorso e nell’esordio delle malattie e anche perché con l’età, risultano aumentate le debolezze fisiche e diminuisce l’autosufficienza.
I dati statistici che attestano che i tumori sono maggiori con l’aumentare dell’età possono essere spiegati in riferimento all’accumulo di alterazioni del genoma, in tutto l’arco della vita. Esso comporta, da un lato, la diminuzione del controllo sulle divisioni cellulari, dall’altro un aumento delle mutazioni,che incrementano le trasformazioni neoplastiche.
La malattia tumorale accentua le barriere comunicative tipiche dell’età, dovute a problemi psichici, visivi, uditivi e in più l’anziano può non parlare dei sintomi che accusa per paura di pesare (il cosiddetto fenomeno iceberg).
L’anziano, rispetto a soggetti di altre età, si trova a confrontarsi due volte con l’idea di morte: prima con l’attesa di morte naturale dovuta all’età e poi la morte a causa del cancro.
La malattia dell’anziano comunque muove tutta la famiglia che deve cooperare per aiutare il loro caro, mettendo da parte e a volte superando eventuali conflitti. La malattia, in questi casi, unisce i membri della famiglia attorno al genitore anziano e sofferente, che funge da mediatore tra le generazioni.
I familiari di un anziano affetto da cancro, dal punto di vista psicologico, vivono e percepiscono la malattia come “intrinseca” al soma, una sorta di realtà ineluttabile legata all’invecchiamento; piuttosto che avvertirla “estrinseca” al soma come, invece, avviene nei parenti di giovani malati di cancro.
E’ notorio il ruolo positivo degli interventi dell’equipe psicologica nei malati oncologici volti al miglioramento della comunicazione tra la famiglia e il malato.
La malattia dell’anziano mette,quindi, in discussione i legami e i ruoli familiari, anche per il fatto che se il caregiver dell’anziano non sarà il partner ma uno dei figli si muove un’altra questione sull’equità tra fratelli e, inoltre, viene messa in luce la differenza riguardo al genere sessuale perché di solito chi accudisce, tra i fratelli, è la figlia femmina.
La malattia è un evento critico familiare che coinvolge diverse generazioni poiché ha anche ripercussioni emotive sulla vita delle generazioni più giovani come quella dei nipoti che si trovano ad elaborare il lutto della generazione anziana che scompare per sempre e riflettono sul senso della vita
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